Riempire il nanoacquario, parte terza

Continuiamo a fare esempi di popolazioni per nanoacquari, in modo tale da poter riempire in maniera corretta acquari sotto i 30 litri.


Altro pesce da branco molto attivo e movimentato, è sicuramente il:

Danio choprae (Celestichthys choprae) , questa specie non ha nulla da invidiare ai famosi  Microrasbora galaxy (specie già trattata in un altro articolo), al mio avviso sono molto più belli come colori e leggermente più grandi considerando che diventano sui 3/4cm, da branco anche loro, quindi si consiglia un gruppetto dai 4 esemplari in su, essendo molto veloci e vivaci, rischierebbero di non far mangiare pesci più pacati e tranquilli, insomma sono dei e veri protagonisti d’acquario.
La loro zona di origine è l’Asia, con un range di valori, per il loro allevamento, molto ampio, ph tra il 6 e il 7 e una temperatura dai 16 gradi celsius ai 26.
Come per il resto dei pesci trattati fin’ora richiedono una vasca piantumata e con un ricco movimento d’acqua, niente cure parentali con il rilascio delle uova in acque aperte.


Come crostacei, andremo a vedere la Caridina japonica (Caridina multidentata).
Questo crostaceo ha attirato l’attenzione di uno dei più grandi acquariofili di fama mondiale Takashi Amano che ne ha cominciato l’allevamento, pubblicando poi le sue osservazioni.
Nel giro di pochi anni le caridine japoniche hanno avuto un successo enorme, anche per la loro peculiarità di mangiatrici di alghe a pennello
Oggi le Caridina sono disponibili ovunque: raggiunge dimensioni più grandi rispetto alle neocaridine, intorno ai 5 cm e sono caratterizzate da un carattere spesso aggressivo tale da poter degenerare in fenomeni di cannibalismo se tenute in vasca con alte densità.
La caridina japonica è molto robusta ma deve essere allevata preferibilmente in acque medio-dure con un temperatura tra i 20 e i 25 gradi.
A dispetto degli altri gamberi la riproduzione e quindi l’allevamento è molto più complesso, in quanto non avremo alla schiusa già l’individuo formato, ma bensì avremo delle forme larvali che attraverso delle metamorfosi durante la fase di crescita porteranno all’individuo adulto, peccato però che alcune di queste fasi si svolgano in un’acqua salmastra quindi di difficile realizzazione.

Tra i molluschi adatti ai nanoacquari, ci si potrebbe indirizzare versola le Tylomelania, un genere che comprende circa 50 specie diverse (con colorazioni spesso molto accese del corpo).
Lumaca vivipara, ovvero partoriscono individui già perfettamente formati, non sono ermafrodite ma a sessi separati, già questo vi fa capire come sia più complessa la riproduzione dato che bisogna avere sia il maschio che la femmina, ovvero non hanno la caratteristica di molti altri molluschi (essere ermafroditi!).
Per di più nel ciclo riproduttivo daranno vita a uno o due esemplari, quindi una bassa prolificità.
Le specie più comuni disponibili al commercio sono rappresentate da dei gusci lunghi e conici a forma di torre.
Le dimensioni variano da specie in specie dai 2 ai 12 cm, caratterizzati da un piede ovale corto con dei tentacoli cefalici di media lunghezza situati lateralmente alla base della proboscide che hanno anche una funzione locomotoria, facendo strisciare l’animale con il guscio innalzato, da qui il nome popolare di rabbit snail (molto simili al genere Melanoides).

Valerio

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