Caldo e acquario: cosa fare per l’evaporazione

Siamo ormai nel pieno dell’estate, e soprattutto al sud ed in particolare in Sicilia, l’acquario diventa un vero e proprio inferno a causa dell’innalzamento delle temperature, arrivando a toccare (e superare) i 30 gradi.
Prima regola dell’acquario, sia esso dolce o marino, in caso di evaporazione di acqua, effettuare il rabbocco con acqua di osmosi, questo vi permetterà di mantenere stabili i vostri valori, parlando di conducibilità nell’acqua dolce e di salinità/densità nel marino.
Più che i pesci, che aumenteranno il loro metabolismo quindi li vedremo molto più attivi e affamati, saranno le piante a soffrire molto l’innalzamento ambientale delle temperature.
Infatti le temperatura ideale per la maggior parte delle piante è di circa 26 gradi, quindi quando si supereranno i 30 gradi avremo una loro sofferenza, con una minore crescita e quindi più spazio e nutrienti disponibili per le odiose alghe.
Anche nel marino la temperatura è molto importante in quanto i coralli da quelli molli, ai duri (lps ed sps), soffriranno con temperature superiori ai 26 gradi, compromettendo tutto l’equilibrio della vasca.


Controllate sempre che il termostato sia tarato, continuando a riscaldare anche superando la temperatura impostata.
Le soluzioni per abbassare le temperature sono principalmente due:


– L’utilizzo di ventole a 12 volts, montate sulla vasca aperta, permettono tramite il loro utilizzo di far scendere la temperatura di 2/3 gradi, ovviamente sia in numero che in dimensioni dovranno essere rapportate alla vasca in questione.
– Nei casi più spinti, come l’acquario mediterraneo (dove gli organismi non resistono a temperature alte), si può pensare di utilizzare un vero e proprio refrigeratore.
Questo è un vero e proprio mini frigo, dove viene impostata una temperatura più bassa,collegato al nostro acquario, andando a pescare, raffreddare e a reimmettere l’acqua trattata.
Uno dei migliori refrigeratori presenti in commercio è sicuramente Teco.
Il refrigeratore verrà acquistato, come potenza, in funzione della dimensione della vostra vasca.


Altro trucchetto per prevenire il surriscaldamento dell’acqua è, nel caso in cui si abbiano i neon, di diminuire il fotoperiodo di qualche ora.
Non ci scordiamo infatti che i neon sia essi t8 o t5, emettono comunque del calore, al contrario dell’ormai sempre più diffuso led, che non riscalda la superficie irradiata se non in minima parte.

 

 

Valerio

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Piantala! 6 cose da sapere sulle tue piante

Negli ultimi anni abbiamo avuto uno sviluppo delle tecnologie e della disponibilità di flora e fauna per l’acquariofilia.


Basti pensare ad uno dei ultimi inserimenti nel mondo delle piante disponibili in acquariofilia, parlando della Bucefhalandra, una pianta facente parte della famiglia delle Cryptocoryne e Anubias, che nonostante la sua difficoltà come esigenze rispetto alle sue sorelle è comunque molto gradita grazie alla sua formazione a grappoli con la possibilità della fioritura, ma non è una pianta adatta a tutti.


La scelta delle piante del vostro acquario deve essere dettata dagli obiettivi che vi ponete ma soprattutto dalla dotazione tecnica che avete a disposizione.


Quando parlo di tecnica mi riferisco alla illuminazione, filtro, eventuale impianto di CO2 e dimensioni e forma della vasca.


Ormai tutte le piante che troviamo nei negozi di acquari hanno delle etichette, dove vengono citate:

  1. Le caratteristiche della specie
  2. Provenienza, livello di difficoltà
  3. Temperatura ottimale minima e massima (ovvero il range di temperatura dove la pianta riesce a espletare correttamente le sue funzioni vitali, respirazione e fotosintesi e scambi con l’ambiente esterno)
  4. La posizione dove conviene piantarla, (primo piano,sfondo o intermedia)
  5. L’esigenza di luce
  6. La difficoltà di coltivazione


Molte informazioni importanti sia per quanto riguarda la loro vita ma anche per una corretta creazione di un biotopo se si sta cercando di farne uno.


Per la scelta controllate che le radici non siano totalmente marce, che la pianta abbia qualche stimolo di crescita andando a vedere i germogli delle foglie nuove, se non avete CO2 evitate le rosse (soprattutto se non avete intenzione di fertilizzare con un integratore di Fe).


Tutti possono creare un paradiso di piante, dal più facile fatto da Anubias e Microsorum (felci) al più difficile con specie molto esigenti Hemiantus, Pogostemon ecc… Aiutando quindi l’equilibrio del nostro acquario.

 

 

Valerio

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Dove è meglio mettere l’acquario?

Argomento molto interessante e direi quasi di tendenza dato lo sviluppo da anno in anno di acquari di design.

La posizione dell’acquario, deve essere in un luogo della casa lontano da fonti di calore, dalla luce solare diretta (per evitare di fare una coltivazione di alghe) e dove ci sia un punto luce.


Facendo tante manutenzioni ai miei clienti mi sono trovato di fronte a quadri elettrici (quindi le prese del nostro acquario) posizionati sia nei posti più assurdi (dove è difficilissimo accedervi, si deve essere contorsionisti) ma soprattutto non puliti con multiprese impilate… insomma molto arrangiato e sopratutto molto pericoloso.


Considerate quindi sempre tutte le prese che andrete ad usare per l’attrezzatura del vostro acquario, quindi: filtro, termostato, luci, eventuale areatore, elettrovalva per la CO2 e qualsiasi altro accessorio vi possa servire.
In modo tale da assicurarsi un quadro elettrico (in questo caso intendo anche una buona ciabatta con tutte le prese necessarie) più sicuro possibile, (addirittura nel marino, dove c’è molta più attrezzatura si interviene nella progettazione con quadri elettrici nel vero senso della parola montati a parete).


Cercate sempre di posizionare le prese non a terra, (spesso e volentieri si interviene sul mobile stesso dell’acquario) in modo tale da stare tranquilli in caso di perdite di acqua più o meno prolungate, che andrebbe inevitabilmente ad intaccare il vostro circuito elettrico facendo azionare il salva-vita quindi in automatico la mancanza di energia elettrica in vostra assenza, con tutte le conseguenze del caso spesso disastrose.


Detto questo andiamo alla vasca, che sia artigianale o commerciale (prodotta da una ditta) cercate sempre forme rettangolari, prediligendo la larghezza e la lunghezza alla altezza.


Fate attenzione alla dotazione tecnica della vostra vasca commerciale, spesso e volentieri ad esempio il prezzo di un filtro basso può essere dettato da una carenza di materiale filtrante prestante (vedi le classiche bio-ball che troviamo spesso in alcuni filtri esterni, assolutamente inutili come funzione biologica ma ottimi come metodo per far precipitare il letto batterico).


E non fatevi ingannare dal design, che spesso e volentieri va in conflitto con l’equilibrio biologico della vostra vasca!


Per non parlare delle creazioni artigianali, con acquari fatti secondo criteri estetici dell’uomo e non considerando minimamente il suo futuro funzionamento…
Ricordatevi una vasca bella è una vasca che funziona e non vi da noie dettate da un suo malfunzionamento.

 

Valerio

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